Tutti ne possediamo uno, e la sua diffusione nel globo è talmente vasta che è stata la sua stessa popolarità innovativa a renderne un 'must', uno di quei prodotti all'avanguardia che è delitto non avere.
I primi telefoni cellulari furono installati, come è facile notare in alcuni film d'annata ma non troppo, sulle automobili della polizia di Detroit a partire dal lontano 1921.
Questi apparecchi, per la verità molto ingombranti e macchinosi, comunicavano tramite un'unica antenna installata su di un grattacielo, e che era capace di trasmettere il segnale adeguato per un raggio di circa 100 km.
I primi problemi sorsero a causa del fatto che l'alimentazione in virtù del loro funzionamento era fornita dalla batteria dell'automobile, che tendeva dunque ad usurarsi in maniera estenuante, arrecando così costi insostenibili ai distretti.
Negli anni '50, si comincia a studiare una nuova tecnologia, in grado di percorrere grandi distanze in fasci ristretti senza problemi di orari e linee libere scoperte a fatica.
Tuttavia, la prima vera e propria chiamata da un telefono cellulare arriverà solamente 20 anni dopo, nel 1973.
Ad effettuarla, Martin Cooper, ingegnere di punta della Motorola.
La chiamata?
Non poteva che essere in grande stile: Cooper infatti, chiamò Joel Engel, il suo rivale nell'ambito della telefonia, per annunciargli di avere tagliato il traguardo comune per primo.
L'apparecchio usato dal ricercatore è chiamato Dyna-Tac.
E sfogliando le carte relative al dispositivo, è facile capire quanta strada sia stata percorsa; il peso del Dyna-Tac, privo di display ed in grado di comporre numeri e conversare, pesa 1 kg e 130 grammi.
Inoltre, per mezz'ora di conversazione, Cooper è costretto ad applicare al suo prototipo di cellulare la bellezza di 10 ore di ricarica.
Nel 1983, cioè 10 anni dopo la sua invenzione, Motorola lancia sul mercato il Dyna-Tac all'oneroso prezzo di 3.995 dollari.
Il cellulare riscosse così poco successo che la società fece una previsione: a fine secolo (anno 2000, ndr) gli utenti che avranno un telefono mobile saranno al massimo 1 milione.
Contando che solo l'Italia conta 60 milioni di abitanti, a occhi e croce viene il dubbio che Motorola abbia leggermente sbagliata il suo pronostico.